Attuazione e realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) - 2023/2010(INI)

A soli 6,5 anni dalla scadenza per la realizzazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e dei suoi 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), è importante che l'UE dimostri la propria leadership, a livello globale e regionale, nella loro attuazione. Di fronte alla pandemia da Covid-19, alla guerra in Ucraina e alle emergenze climatiche e della biodiversità, la comunità internazionale osserva un impatto negativo globale sul raggiungimento degli SDGs. Nonostante alcuni progressi di alcuni SDGs prima delle crisi, le tendenze si sono invertite per diversi anni di seguito, portando a un aumento della povertà e delle disuguaglianze, alla crisi dei prezzi alimentari, al degrado ambientale e alla perdita di biodiversità. Il 2023 è un anno cruciale per la revisione degli SDGs e per la spinta alla loro realizzazione entro il 2030, in particolare con la presentazione da parte dell'UE del primo rapporto di revisione volontaria al Forum politico di alto livello (HLPF) nel luglio 2023 e con il vertice globale sugli SDGs del 19-20 settembre 2023 che segna il punto intermedio dell'Agenda 2030 e degli SDGs e riunisce leader politici e di pensiero di governi, organizzazioni internazionali, settore privato, società civile, donne e giovani e altre parti interessate.

 

Aggiornamento sullo stato di avanzamento a metà percorso

In Commissione abbiamo sottolineato che, a metà del percorso dell'Agenda 2030, la leadership dell'UE nell'attuazione globale degli SDG rimane cruciale e deve essere ulteriormente dimostrata in modo credibile, ad esempio assumendo la guida per mobilitare risorse finanziarie adeguate a sostegno delle trasformazioni rilevanti per gli SDG. Il processo di attuazione di quasi tutti gli SDG è in ritardo e per molti indicatori sono stati registrati due anni consecutivi di regressione. Abbiamo ribadito l'importanza di ciascun SDG e hanno evidenziato le sfide principali che persistono per lo sviluppo sostenibile, in particolare in relazione alla povertà, alla fame, alla salute, all'istruzione, all'uguaglianza di genere, all'acqua sicura e a servizi igienici adeguati per tutti, all'energia pulita e accessibile, al cambiamento climatico, alla vita sotto l'acqua, compresi gli oceani e la biodiversità.

 

Governance, multilateralismo e partenariati

Il rapporto deplora che la Commissione non abbia ancora presentato una strategia globale per la piena attuazione degli SDG, come richiesto dal Parlamento europeo nella risoluzione del 23 giugno 2022 e nelle conclusioni del Consiglio. È necessario un più ampio coordinamento all'interno delle istituzioni dell'UE, un migliore coinvolgimento del Parlamento europeo e strumenti tangibili per consultare la società civile. Il rapporto pone inoltre un accento importante sulla necessità di migliorare la cooperazione con i Paesi partner globali.

 

Dati e monitoraggio

Secondo il rapporto, vi è un'importante mancanza di dati per le politiche di sviluppo globali, regionali e nazionali nel Sud del mondo, in particolare per i più poveri ed emarginati, che rende difficile il monitoraggio dell'attuazione degli SDGs. Per valutare i progressi degli Stati membri sugli SDGs, gli indicatori di sviluppo sostenibile di Eurostat devono essere migliorati colmando le lacune esistenti per alcuni SDGs e affrontando le debolezze dei sistemi informativi.

 

Quadro finanziario

I deputati hanno ricordato l'ampio riconoscimento, al momento dell'adozione degli SDGs, della necessità di "passare da miliardi a trilioni" nel finanziamento dello sviluppo. Sono allarmati dal fatto che il deficit di finanziamento degli SDGs sia invece cresciuto da 2,5 trilioni di dollari a 4 trilioni di dollari all'anno. Inoltre, il rapporto ha evidenziato la necessità di combattere i flussi finanziari illeciti e i paradisi fiscali. Per quanto riguarda i Paesi meno sviluppati, il rapporto sostiene che questi non erano già in grado di finanziare l'attuazione degli SDGs prima della pandemia COVID-19 e della guerra in Ucraina e ora hanno ancora più bisogno di sostegno finanziario. A questo proposito, si chiede alla Commissione di elaborare una vera e propria strategia per salvare i Paesi in via di sviluppo dall'eccessivo indebitamento.

Emendamenti De Blasis

Durante i negoziati in Commissione sviluppo internazionale (DEVE) ho presentato i seguenti emendamenti di buon senso:

  • Maggiore rilievo all’importanza dell’obiettivo 7 (energia pulita e accessibile), all’obiettivo 8 (lavoro dignitoso e crescita economica) e all’obiettivo 17 (partnership per gli obiettivi);
  • Introduzione dell’energia nucleare di ultima generazione tra le fonti di energia pulita, in modo da raggiungere la sovranità energetica;
  • Sostegno alla crescita economica, che deve andare di pari passo con il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. NO alla “decrescita felice” a discapito del benessere dei popoli;
  • Promozione degli obiettivi di sviluppo sostenibile nelle Nazioni meno virtuose e ancora lontane dall’implementazione dell’Agenda 2030;
  • Limitare le ricadute negative delle politiche industriali europee sull’ambiente e far sì che gli Stati extra-europei industrializzati facciano altrettanto;
  • Supporto alle organizzazioni internazionali quali forum di concertamento delle politiche allo sviluppo e sostegno alla riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite affinché sia più rappresentativo e al passo coi tempi per reagire in maniera più efficace alle crisi internazionali;
  • Sostegno al PIL quale unica misura attualmente attendibile per misurare la crescita economica.

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